Gli anni ’50-’60 sono caratterizzati da una forte discussione sulla necessità di promuovere l’educazione musicale nelle scuole, assente nelle scuole secondarie, ad eccezione dell’Istituto Magistrale e come Canto Corale nelle scuole di Avviamento professionale.
Calbi si impegna in prima fila. Partecipa al Primo congresso nazionale di musica classica, tenuto a Salerno nel novembre 1959, entrando a far parte del comitato incaricato di redigere un progetto di legge per una nuova legislazione musicale. Scrive su riviste, lamentando che “la Musica, che pure è un vanto della cultura italiana, non ha il suo posto accanto alla Storia dell’Arte e al Disegno”. Decide di impegnarsi poi direttamente nell’attività sindacale, aderendo al Sindacato Nazionale Musicisti, che attraverso la Cassa Nazionale Musicisti cerca concretamente di aiutare i giovani autori ed esecutori con concorsi, sovvenzioni e promuovendo la rete dei concerti de “I Venerdì Musicali italiani”.
Nel Sindacato, di cui diventa dirigente, partecipa alle discussioni che portarono nel 1967 all’approvazione della legge 800, una legge con molte zone d’ombra, ma comunque un passo avanti nella direzione di riconoscere “l’attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione musicale culturale e sociale della collettività nazionale”. Con la legge fu istituito un Fondo apposito per il sovvenzionamento delle attività liriche e musicali, gestito dalla Commissione presso il Ministero dello Spettacolo, di cui come rappresentante sindacale Calbi fece parte adoperandosi perché i fondi nazionali fossero adeguatamente a favore delle associazioni e iniziative musicali del Sud.
Nel 1962, intanto, con la Riforma della Scuola Media unica, l’Educazione musicale era finalmente diventata materia autonoma e obbligatoria nelle scuole secondarie di 1° grado. Calbi, soddisfatto, si mette all’opera con la prof.ssa Olga Chilardi per un testo dal titolo significativo, “La musica parla ai fanciulli” (SAEL, 1966).
Negli anni ’80 ancora una nuova impresa. Partecipa alla costituzione di un nuovo Sindacato, l’UNAMS, divenendo delegato per la Campania e Direttore della rivista “Arte Musica Spettacolo”, sempre – come scrive Dora Liguori – “al servizio della professione musicale”.
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